Sono nato nel
1963, con origini trentine, regione natale dei mieri genitori, che con tanti sacrifici mi hanno cresciuto insieme a mio fratello Carlo. All'età di 16 anni, mentre frequentavo le Scuole Superiori, ho notato un
peggioramento della vista, che non mi permetteva più di leggere e scrivere. Mi
è stata in seguito diagnosticata una grave malattia degenerativa che colpisce
le cellule della retina (la retinite pigmentosa) e porta alla cecità.
A 21 anni, non vedendo, avevo ormai perso ogni motivazione, mi sentivo disorientato e
inutile. Non sapevo cosa mi avrebbe sollevato. Soltanto la mia forza e la
volontà di dare un indirizzo alla mia vita mi hanno fatto scoprire l'esistenza
dell'Unione Italiana Ciechi e in particolare di quello che i ciechi possono
fare: dalla conoscenza della scrittura e lettura braille, all'utilizzo
del PC mediante sintesi vocale, alle diverse opportunità di lavoro. Ma la
parola chiave che ha rapprentato la vera svolta della mia vita è stata la
parola sport.
Il primo vero approccio con lo sport lo ho avuto con il Torball (pallamano per non vedenti),
sport a squadre che mi ha permesso insieme con i miei compagni di arrivare fino
alla serie A.
A ventidue anni ho iniziato a praticare anche l'atletica leggera. La prima
manifestazione importante a cui ho partecipato sono stati i Campionati Italiani
di Padova nel 1985 dove mi sono classificato al secondo posto nei 1500 metri
piani. Da allora ho provato, per valutare meglio le mie attitudini, varie specialità, dai 100 metri piani fino alla
maratona (Firenze 1994).
Al mio esordio alle Paralimpiadi di Seul ho vinto la medaglia
d'argento negli 800 metri e la medaglia di bronzo nei quattrocento, guidato da
Giuseppe Pagano. A Barcellona 1992 ho vinto la medaglia di bronzo nella
staffetta 4x400, guidato da Cesare Moro.
Anche lo sci di fondo
ha per me un particolare fascino. E' un ottimo allenamento per la preparazione
atletica invernale di
base, tanto da spingermi a partecipare a ben due edizioni dello Ski Marathon in
Engadina nel 1998 e '99 (gara di 42 chilometri), in compagnia della guida
Alberto Raffinati.
Con la guida Luciano Ruzzon ho partecipato a diverse edizioni della Dobbiaco-Cortina, la mia ultima impresa nel 2013 è stata la Marcialonga in Val di Fiemme di 70 km.
E' comunque nel ciclismo
dove riesco ad ottenere i migliori risultati. Nella specialità "Tandem
Misto" insieme a Patrizia Spadaccini vinco alle Paralimpiadi di Atlanta
1996 due ori: nell'inseguimento e nel Km da fermo polverizzando i precedenti
record. Alla mia quarta Paralimpiade, Sidney 2000, sono salito nuovamente sul
podio vincendo la medaglia di bronzo sempre nel tandem. Finora ho ottenuto
oltre 30 titoli di campione Italiano nelle varie discipline praticate.
In tempi più recenti, sono stato nella nazionale azzurra di tandem ad Atene 2004 e a Torino 2006 (sci di fondo e
biathlon). Nel Febbraio 2006 ho avuto l'onore di portare la Fiamma Olimpica, in
coppia con Giovanni Pellielo, nella mia città - Vercelli. Il 10 Marzo 2006,
durante la cerimonia di apertura allo Stadio Olimpico di Torino, ho portato con
altri sette miei compagni la bandiera paralimpica. Nello stesso periodo sono
stato nominato da Tiziana Nasi vicesindaco al villaggio paralimpico di Sestrière.
Continuo ancora oggi a praticare sport nelle tre discipline
a me più care e contemporanemente mi dedico all'organizzazione di
manifestazioni di livello nazionale per far conoscere lo sport dei diversamente
abili.
Un'ultima esperienza di questi anni è stata la subacquea, immergendomi nelmare di Porto Venere dopo aver praticato con l'istruttore Carlo Reale un corso specifico in piscina.Altre mie passioni sono la pesca, che mi ha coinvolto fin da bambino, il giardinaggio, la natura e gli animali,in particolare gli uccelli rapaci, l'informatica con i supporti vocali per ciechi, la finanza e in genere mi affascina conoscere e approfondire ciò che nella vita mi è ancoraestraneo.Seguo volentieri spettacoli comici, concerti, soprattutto mi entusiasmano i cori degli alpini, le fanfare militari e le bande.
Attualmente risiedo a Vercelli e dal 1990 sono sposato con
Cristina Bozzetta, che con me condivide la passione per lo sport.
Perché pratico sport
Ecco alcune ragioni per cui pratico sport:
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lo sport mi aiuta a socializzare, trovare amici, conoscere luoghi e differenti realtà.Nel praticarlo provo tante emozioni: libertà, adrenalina,allegriae spensieratezza, conoscenza del mio corpo scoprendo fin dove posso sospingermi dandomi nuove sfide.
Sicuramente lo sport mi ha forgiato il carattere e temprato il fisico. La costanza nel praticarlo mi ha dato tanta mobilità e orientamento, mi ha permesso di essere molto agile, pronto nei riflessi e intuitivo nel riconoscere con estrema sensibilità le difficoltà e gli ostacoli che quotidianamente mi si frappongono
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voglia di confrontarmi lealmente con me stesso e con
gli altri
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avvicinare allo sport persone di ogni età, disabili e non
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diffondere la corretta immagine dello sport
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stimolare l'interesse dei diversi settori sociali e dei canali di informazione verso
coloro che sono portatori di handicap
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promuovere lo sport pulito
Onorificenze ricevute
Per il mio impegno in ambito sportivo sono stato insignito di diversi riconoscimenti. Tra i più significativi: Premio "San Giovanni" a Torino e "Cavalierato della Repubblica per meriti sportivi" conferito dal Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, a cui se ne aggiungono parecchi altri ottenuti a ogni livello, da nazionale a cittadino.
Dal 2011 si è aggiunta alla mia famiglia Fania, un bellissimo pastore tedesco che mi fa da guardia del corpo e da guida.